Antiqua et Nova: anche il Vaticano dice la sua sull’Intelligenza Artificiale

10 Gen 2025 | Etica, Intelligenza Artificiale

Etica, lavoro, educazione e armi autonome: perché l’IA riguarda tutti, credenti e non

L’Intelligenza Artificiale non è solo un tema per ingegneri e scienziati: tocca la società, il lavoro, l’etica, l’educazione, la guerra. Il Vaticano lo sa e prende posizione con “Antiqua et Nova”, una nota ufficiale che invita a riflettere su un uso responsabile dell’IA, per evitare che diventi uno strumento di disumanizzazione.
La Chiesa non demonizza la tecnologia, ma avverte: l’IA non è neutrale. Dalle decisioni che prendiamo oggi dipenderà il nostro futuro: sarà un’epoca in cui l’intelligenza umana e l’etica guideranno la tecnologia o una società in cui saranno gli algoritmi a decidere per noi?

IA: uno strumento potente, ma senza coscienza

Ebbene sì, anche il Vaticano dice la sua sull’Intelligenza Artificiale. E lo fa con “Antiqua et Nova”, una nota pubblicata il 28 gennaio 2025 dal Dicastero per la Dottrina della Fede e dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, affrontando le sfide antropologiche ed etiche dell’IA. Il documento, il cui titolo richiama il Vangelo di Matteo, mette in chiaro un concetto fondamentale: l’intelligenza artificiale non è neutra, il suo sviluppo e utilizzo pongono questioni cruciali che riguardano tutti.

L’etica, la giustizia sociale, l’identità umana, il lavoro, l’educazione, persino la guerra: sono tutti ambiti in cui l’IA sta entrando in modo sempre più preponderante. Di fronte a questo scenario, la Chiesa si schiera con un approccio che non demonizza la tecnologia, ma la chiama a una responsabilità superiore, quella del rispetto della dignità umana.

Il documento mette in guardia da una possibile mitizzazione dell’IA, come se questa potesse sviluppare un’intelligenza paragonabile a quella umana. Il punto è chiaro: la mente umana non è un algoritmo. L’IA può simulare processi cognitivi, ma non ha consapevolezza, emozioni, intuizione.

“La tecnologia può amplificare l’apprendimento, ma il giudizio critico umano, la creatività e l’empatia restano insostituibili.”
Luigi Resta, “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale”

Ed è proprio in questa differenza sostanziale che si gioca la partita. La nota vaticana, infatti, afferma con decisione:

“L’intelligenza artificiale è un costrutto umano, frutto di capacità computazionali e di analisi, ma priva della profondità dell’esperienza umana.”
Antiqua et Nova, cap. 3

Se il problema fosse solo tecnico, non ci sarebbe nulla da discutere. Ma la realtà è più complessa: l’IA sta diventando un decisore occulto nelle nostre vite, dagli algoritmi che influenzano il mercato del lavoro fino ai sistemi predittivi usati per valutare le persone in base a dati e statistiche. Questo solleva domande etiche urgenti.

 

Lavoro, educazione, etica: una sfida per l’essere umano

Uno degli aspetti più delicati riguarda l’impatto dell’IA sul mondo del lavoro. Il Vaticano sottolinea il rischio di dequalificazione, sorveglianza eccessiva e sostituzione del pensiero umano con la logica dell’algoritmo. L’IA, infatti, non è solo un assistente neutrale, ma rischia di modellare il nostro stesso modo di pensare e lavorare.

“Ciò che distingue l’essere umano dalla macchina è più di una semplice questione di capacità tecnica: è l’essenza stessa del nostro pensiero.”
Luigi Resta, “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale”

La scuola è un altro campo di battaglia cruciale. Se da un lato l’IA può offrire strumenti didattici innovativi, dall’altro c’è il rischio che i ragazzi sviluppino un pensiero pigro, abituandosi a delegare alla macchina la capacità di ragionare.

“L’apprendimento è un processo profondamente relazionale e creativo. È un dialogo che non si limita alla conoscenza, ma coltiva la curiosità, il pensiero critico e la capacità di immaginare nuove possibilità.”
Luigi Resta, “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale”

Anche il Vaticano riconosce questa minaccia:

“L’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale nella didattica rischia di depotenziare la capacità critica e creativa degli studenti, trasformandoli in meri fruitori di conoscenza preconfezionata.”
Antiqua et Nova, cap. 5

L’IA può prendere decisioni di vita o di morte?

Uno dei passaggi più inquietanti del documento riguarda l’uso dell’IA in ambito militare. Le cosiddette armi autonome letali (LAWS – Lethal Autonomous Weapon Systems) pongono una domanda che non è solo tecnologica, ma profondamente morale: possiamo affidare a una macchina la decisione di chi vive e chi muore?

“Nessuna intelligenza artificiale potrà mai replicare quella connessione profonda tra sentimento e azione, una caratteristica che non solo ci distingue dalle macchine, ma ci definisce come esseri umani.”
Luigi Resta, “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale”

La Chiesa si schiera con fermezza:

“L’uso di sistemi d’arma autonomi, che operano senza un intervento umano diretto, rappresenta una minaccia per la sopravvivenza stessa dell’umanità.”
Antiqua et Nova, cap. 6

Un futuro umano, non artificiale

L’IA può essere un alleato, ma non deve mai diventare un sostituto del pensiero e della responsabilità umana. Il Vaticano lo dice con chiarezza: la tecnologia deve essere governata dall’etica, non dall’efficienza.

“Il futuro non è nelle mani di chi possiede la tecnologia, ma di chi sa usarla con saggezza e umanità.”
Luigi Resta, “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale”

Il futuro dipenderà da quanto saremo capaci di mantenere saldo ciò che ci rende unici. E questa, più che una scelta tecnologica, è una scelta di civiltà.

🔗 Link utili:
📜 Leggi la nota ufficiale “Antiqua et Nova”
📖 Scopri il libro “Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale” di Luigi Resta


L’Autore
Luigi Resta è un esperto di tecnologia e comunicazione, autore del libro Pensiero Umano, Intelligenza Artificiale. Da anni si occupa del rapporto tra uomo e tecnologia, con un’attenzione particolare al valore dell’intelligenza umana nell’era digitale.

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